Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa del Collettivo Ceccano 2030.
Da settimane a Ceccano manca l’acqua nelle abitazioni di quasi tutti i quartieri della città, a ogni ora del giorno e della notte. In realtà sono anni che nella nostra città, d’estate e non solo, l’acqua non esce dai rubinetti delle case dei ceccanesi, con disservizi che riguardano ogni fascia della popolazione. Questa è la dimostrazione della totale inefficienza e della fallimentare gestione della risorsa idrica nella provincia di Frosinone. E che soluzioni propone la politica nostrana, dall’amministrazione comunale a qualcuno della minoranza? Un paio di autobotti e basta, invece di evidenziare le responsabilità gravi di Acea e l’urgenza di risposte concrete da parte del gestore idrico che non ha saputo o voluto, in 19 anni, orientare gli investimenti verso il miglioramento delle infrastrutture e della qualità dell’acqua. Le autobotti… assurdo!
Non c’è acqua a Ceccano, e i dati dell’ultimo rapporto sul servizio idrico integrato nella provincia di Frosinone parlano di una dispersione che sfiora l’80%: ogni mille litri immessi nella rete, ottocento vanno persi! Inoltre, stiamo attraversando un periodo siccitoso che sta progressivamente seccando le falde acquifere che approvvigionano il territorio, in un periodo storico in cui i cambiamenti climatici in atto si stanno facendo sempre più evidenti mettendo a rischio la quantità e la qualità d’acqua a disposizione. Il 2023 è stato dichiarato dalla Società Meteorologica Italiana tra i più estremi mai registrati in termini di caldo e di scarse precipitazioni. La combinazione di questi fattori rende evidente come sia necessario cambiare il modo di gestire questa preziosa risorsa, anche a Ceccano! È inconcepibile che tanta acqua si disperda e che nel frattempo le tariffe aumentino in maniera sconsiderata! Se l’amministrazione comunale non vuole agire contro Acea con una nuova risoluzione contrattuale per le gravissime inadempienze e i mancati investimenti, almeno dovrebbe impegnarsi in una riforma della gestione della risorsa idrica nella nostra città. È urgente un cambio d’approccio che parta dal nostro specifico ambiente urbano, perché in fondo basterebbero una manciata di interventi utili ed efficaci – e per di più veloci ed economici – per migliorare disponibilità e gestione dell’acqua: dagli obblighi di recupero e riutilizzo dell’acqua nei regolamenti edilizi ai sistemi di recupero sugli edifici pubblici; dalle infrastrutture verdi alla manutenzione ordinaria su chiusini, tombini e fognature. Pochi, semplici interventi che siamo pronti a illustrare in modo dettagliato nei prossimi mesi.
Tali interventi devono avere una premessa: l’ammodernamento di una rete idrica vecchia e sottodimensionata per evitare le perdite di rete e gli sprechi, del quale è responsabile esclusivamente il gestore della risorsa idrica (e gli organismi politco-istituzionali che non sono intervenuti nel merito). Pertanto, il problema è, e continua ad essere, politico, visto anche che la politica, a tutti i livelli, non chiede conto dei mancati investimenti in merito da parte di Acea nella provincia di Frosinone e non pretende l’applicazione del referendum del 2011, mentre a Ceccano l’amministrazione non mette in atto nessuna azione utile al rispetto del contratto di gestione e ignora pure l’Articolo 11 dello Statuto del Comune di Ceccano sul diritto umano dell’acqua.
Per questo, Ceccano2030 è al fianco del Comitato Acqua Pubblica e dei cittadini in questa lotta, avendo come faro la ripubblicizzazione del servizio, la proposta del Comitato sulla tariffa sociale unica e il contrasto ad Acea senza se e senza ma: il tempo per dare vita a un’idea alternativa di città è oggi, il futuro di Ceccano comincia adesso!