Si erano movimentate centinaia di persone, cittadini di Isola del Liri, della provincia e di fuori. Si erano interessate tv locali e stampa dopo il suo annuncio avvenuto tramite Facebook di spegnere le luci del castello e della torre come “segno di protesta” – che non doveva essere necessariamente perenne ma solo una chiara espressione della propria opposizione al senso di marcia di Via Cascata – nei confronti di un’amministrazione che dimostra, come in questa occasione, di essere sempre più distante dai cittadini. La motivazione, che non convince chi vedeva in lui finalmente il condottiero del risorgimento popolare, la concede sempre sulla sua pagina social:《Dopo un’attenta riflessione ho deciso di non spegnere il Castello, tanto all’amministrazione non interessa nulla e sarebbero danneggiati solo gli operatori commerciali e l’immagine del nostro paese. Prendo solo atto dell’attenzione e della cortesia nei miei confronti e mi ritiro in buon ordine da questa vicenda. Ognuno per se e Dio per tutti!》Scorrendo la pagina del dottor Viscogliosi si può notare al riguardo un’ulteriore precisazione:《Oltre ai post pubblici su Facebook, ho mandato messaggi privati a chi di dovere: nessuna risposta, nessun commento. Solo l’assessore Lucio Marziale, che ringrazio almeno per aver dato una risposta e il Comandante dei Vigili Urbani che effettivamente mi ha telefonato, Sindaco e Vice Sindaco, non ci hanno onorato di alcun commento. A questo punto sembra che non solo Via Cascata non sarà più percorribile nel verso giusto, ma non sarà più percorribile in nessun senso. Come nessun senso avrebbe la relativa decisione che decreterebbe la morte commerciale di via Cascata e la fine politica di chi avrebbe dimostrato di non saper capire, di non saper ascoltare, di non saper leggere, di non saper discutere, di non saper decidere cosa è bene e cosa è male, cosa è utile e cosa è inutile, cosa piace e cosa non piace alla gente e ai cittadini. Noi cittadini certamente possiamo solo soffrire le decisioni sbagliate, se veniamo direttamente danneggiati possiamo fare esposti alla magistratura, ma dobbiamo assolutamente ricordarcene in cabina elettorale》. In città, i molti rimasti delusi, pensano che in realtà sia solo una scusa quella della “morte del commercio” ; il silenzio mostrato da sindaco, vice sindaco e tre quarti della giunta comunale dovevano essere un motivo in più per finalizzare la protesta gridata (ma soprattutto chiesta di essere condivisa il più possibile da tutti -162 condivisioni ottenute per la precisione-) e che un uomo di polso, come si pensava fosse il dottor Marco Viscogliosi, di certo avrebbe mantenuto fede alla parola data ma, purtroppo, lo tsunami tanto atteso non è arrivato sulle sponde del Liri. Si presume che la silente Realpolitik della città delle cascate si sia mostrata in tutto il suo splendore anche in questa occasione lasciando cosi ai cittadini l’ennesima “illusione isolana” ed una chiara dimostrazione che, nonostante i suoi 121 anni, il proverbio “Armiamoci e Partite” è ancora attuale e ben praticato.
Luca Reale